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Il volto inedito dell’Emilia-Romagna

Ammira

La città dai muri dipinti

Come una tela a cielo aperto, Dozza è lì per lasciare abbagliati: muri, colonne, portici e finestre, trasformati in enormi quadri colorati e abbaglianti, che lasciano meravigliati. Si potrebbe parlare di murales, ma il loro gusto è meno moderno, più in sintonia con il carattere medievale di questo borgo bolognese: questa idea nasce, infatti, più di mezzo secolo fa, quando la Pro Loco pensò di organizzare la Biennale del Muro Dipinto. Un evento che si ripete ancora oggi, nel quale le creazioni di artisti contemporanei interagiscono con gli arredi urbani, popolando la città di personaggi che quasi sembrano prendere vita. Parte dei Borghi più Belli d’Italia, Dozza è una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, dove lo sguardo si perde tra le memorie di un passato medievale e la tavolozza di un presente che pare di fiaba.
Per info: www.fondazionedozza.it

Tocca

A piedi scalzi nel labirinto

Avete mai provato da bambini a nascondervi in un campo di granoturco? Per riscoprire quanto è bello giocare e divertirsi come i bimbi sanno fare, basta togliersi le scarpe, aspettare una bella notte di luna piena e provare a perdersi nel Labirinto Effimero Galassi, il più grande labirinto di mais d’Europa, alle porte di Ravenna. Un percorso misterioso, magico e affascinante che cambia ogni anno, perché ispirato sempre a un tema diverso: è l’artista Luigi Berardi a disegnare la trama intricata di sentieri che vengono poi pazientemente tracciati e realizzati a mano. Tanti modi diversi di perdersi e di camminare “verso la luce”: fin dall’antichità, infatti, la sfida del labirinto è considerata una metafora dell’uomo e del suo tortuoso cammino verso la conoscenza. Perché il bello di perdersi è proprio quello di ritrovarsi poi.
Per info: info@galassicarlo.com

Ascolta

Il suono magico del silenzio

Se ascolti bene, puoi sentirla: è la foresta che respira, che ti avvolge con il suo alito generoso. Lei è lì, da millenni, come un’immensa distesa verde tra la terra romagnola e quella toscana. È il Parco delle Foreste Casentinesi, uno scrigno di biodiversità, ma anche di mistiche atmosfere. È qui che si incontra la famosa cascata dell’Acquacheta di dantesca memoria ed è proprio in questo lembo di Appennino che scrittori, pittori e santi si sono lasciati ispirare e incantare. Tra i suoi silenzi puoi cogliere talvolta suoni misteriosi che regalano l’occasione di incontri da raccontare: può essere un cervo che ti scruta da lontano, un picchio indaffarato o un gufo che si nasconde tra le fronde. Fronde di alberi che si ergono altissimi e maestosi fino a quasi toccare il cielo e infondono insieme timore e rispetto: ci si sente piccoli tra questi giganti buoni, ma protetti dal caldo abbraccio di madre natura.
Per info: info@parcoforestecasentinesi.it

Assapora

La pera che pensa di essere un cocomero

Sugli Appennini c’è una piccola pera che diventa rossa, rossa come un cocomero: è la pera cocomerina e la sua polpa si colora di scarlatto solo qui, a Ville di Montecoronaro, un paesino ai piedi del Monte Fumaiolo. Succosa, dolcissima e molto profumata, fa parte di quei frutti antichi che rischiava di sparire per sempre: un tempo cresceva selvatica nella campagne, oggi, da quando è diventata Presidio Slow Food, un’associazione se ne prende cura piantando nuove piante nei parchi e giardini del paese. Vale la pena spingersi fin qua, per comprendere come l’impegno e la passione di una piccola comunità montana siano riusciti a salvare un frutto unico nel suo genere, diventato il simbolo stesso di questo territorio. La cocomerina è un frutto molto fragile ed è per questo che, appena raccolta, diventa l’ingrediente di marmellate, liquori, grappe e di una speciale birra artigianale, inventata nel 2016.
Per info: info@peracocomerina.it

Annusa

Serramazzoni profuma di rosa

Esiste un profumo inebriante, elegante e delicato, che riporta alla mente romantiche atmosfere d’altri tempi: è quello della rosa, la regina dei giardini fioriti. Sulle colline modenesi le rose sono le protagoniste indiscusse di un giardino-museo, entrato a far parte dei Parchi più belli d’Italia immerso nell’aspro paesaggio dei calanchi, le tipiche formazioni di queste zone. Camminare tra i suoi sentieri significa perdersi in un viaggio sensoriale e lasciarsi inebriare delle mille fragranti sfumature delle oltre 800 varietà di rose che dimorano qui. Si tratta di una delle collezioni più importanti al mondo, nata per preservare le più antiche specie e ricostruire la storia di questo straordinario fiore.
Per info: info@museoroseantiche.it