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Le varietà di olivo

Continuiamo il percorso dedicato all’olio, parlando delle numerose cultivar, cioè varietà, d’olivo presenti in Italia.
Il numero è davvero impressionante: nel nostro Paese sono infatti individuabili ben 538 varietà, corrispondenti a circa il 42% del patrimonio mondiale. È bene però ricordare che l’olivicoltura italiana si basa per la quasi totalità su solo 50 varietà. 

 

Come si può immaginare, la cultivar esercita un ruolo molto importante sulle caratteristiche dei frutti e quindi sulla dimensione, sul rapporto tra polpa e nocciolo e sulla maturazione. Non solo, le sostanze presenti sono inoltre abbastanza differenti fra le varie cultivar.

 

Di seguito vi ripotiamo le varietà più diffuse e rinomate nelle varie regioni d’Italia, percorrendo la penisola da nord a sud:

 

Veneto: la casaliva, la frantoio e la leccino

La casaliva è tipica della zona del lago di Garda. Il frutto presenta una  maturazione tardiva. La resa in olio è piuttosto consistente (22-24%). Il risultato? Un olio leggero e profumato con un buon contenuto di polifenoli.

La frantoio è una varietà diffusa a livello mondiale e costante nella produzione. L’olio che ne deriva, verde scuro con riflessi dorati, è di ottima qualità.

La cultivar leccino è una delle cultivar di olivo più ampiamente diffusa nel territorio italiano. La sua grande resistenza alle avversità principali e la capacità d’adattamento a terreni diversi sono i connotati che hanno determinato il suo gran successo e apprezzamento. La produttività è piuttosto costante e la resa in olio media (18-21%).

L’olio, giallo dorato con riflessi verdi, è di ottima qualità ma senza particolari picchi aromatici.

 

Liguria: la taggiasca, la razzola

La taggiasca è diffusa in tutta la regione ma prevalentemente nella provincia di Imperia. La pianta è di media altezza ed ha un’ottima resa che si aggira intorno al 25%. Il frutto, di forma ovoidale, produce un olio di colore giallo, dall’odore di fruttato maturo e sapore anche fruttato con sensazione decisa di dolce.

La razzola è tipica soprattutto nella zona di La Spezia e ha una maturazione tardiva. 

 

Toscana: la frantoio, la moraiolo, la leccino

La cultivar frantoio è diffusa non solo in Toscana ma anche nel Centro Italia e all’estero (Nord Africa, Argentina, Albania). La pianta è di media grandezza ed ha una buona produttività; le drupe (olive) hanno un peso di circa 2-3g e una buona resa che va dal 20 al 24%. 

La cultivar moraiolo è diffusa soprattutto in Toscana, ma si trova anche nelle regioni confinanti. Pianta rustica e adattabile, ha un portamento vigoroso ed è resistente a molte avversità. Ha inoltre una produttività alta e costante; il frutto è abbastanza piccolo, ma ha una discreta resa (18-20%). L’olio è di buona qualità ed è apprezzato per il sentore fruttato con sfumature di amaro e piccante. 

La leccino, che abbiamo incontrato anche in Veneto, è la cultivar più diffusa al mondo poiché unisce un’ottima produttività e resa in olio ad una grazia eccezionale.

 

Abruzzo: la dritta, la gentile di Chieti

La dritta è tipica della provincia di Pescara. La pianta è di grandezza media. Il frutto ha una resa media di circa il 22%.

La gentile di Chieti, come suggerisce il nome, viene coltivata soprattutto nella provincia di Chieti. La produttività della pianta risulta elevata; la drupa è piccola e ha un peso medio di 2g; la resa si aggira intorno ai 18-20%.

 

 

Lazio: la carboncella, la raja, il canino

La carboncella è diffusa soprattutto in questa regione e nella zona di Sabina è la cultivar più importante. Si trova anche nelle Marche, in Umbria e Abruzzo. La pianta vive bene in zone con terreni calcarei. Ha una buona resa di olio che si aggira intorno al 24%; 

La raja è diffusa nella provincia di Rieti particolarmente nella zona di Fara Sabina. E’ nota anche col nome di oliva dolce; il frutto è di dimensioni medie e ha una buona resa; 

La cultivar canino è coltivata in particolare nella provincia di Viterbo. Buona sia la produttività che la resa in olio. 

 

  1. Ciao Gabriele, il nostro intento era quello di proporre una veloce carrellata su alcune delle tantissime varietà di olive. Chissà, magari presto le analizzeremo una ad una. Grazie comunque per il suggerimento! A presto 🙂

  2. Ciao, io sono Ricardo dalla regione della Galizia in Spagna, diretta, a 350 m sopra il livello del mare e in una farm oeste-oeste-oriented 30.000-piazza-m. – sud. Abbiamo inverni fino a – 5 gradi, ma sempre meno comune, quest’anno non abbiamo perso – 1,5 gradi, eppure può portare questo incontrollato di tempo freddo.Abbiamo estati molto calde nella nostra provincia di Orense, fino a 40 gradi. Nostra terra è luce granitica, silicea e sabbiosa.Se per favore mi suggerire qualsiasi varietà rustiche, adattato, produzione in olio o in doppia attitudine, olive (tabella) – olio. Se mi ha suggerito una varietà o due di olive da tavola per condire con salamoia naturale, anche in ulivi rustici, ben adattato al clima estremo e terreni diversi.Grazie per il vostro tempo e dedizione, attentamente Ricardo dalla Spagna.

  3. Hola Ricardo! Grazie per il tuo commento.
    Ci dispiace ma purtroppo non abbiamo conoscenze così specifiche da poter suggerirti la cultivar di olive più adatta al tuo caso, ti consigliamo quindi di rivolgerti a un vivaio della tua zona dove sapranno darti indicazioni più precise anche in base al tipo di terreno.

  4. Gentile utente,
    possiamo capire le sue buone intenzioni di spronarci a un maggior approfondimento del tema. Del resto, siamo ben consapevoli dell’incredibile patrimonio che l’Italia ha in fatto di varietà di olio. Però, non possiamo pubblicare il suo commento per il linguaggio scurrile che ha usato che ha urtato la nostra sensibilità e potrebbe urtare quella di altri utenti.
    Buona Sana Vita!
    La redazione Casa Di Vita

  5. Salve, noto che in Campania, Basilicata e Puglia non esistono uliveti … Magari in queste
    Regioni non sapranno nemmeno
    Cosa sia questo fantomatico
    Olio extravergine d’oliva….

    1. Ciao Eraldo! Sì, hai ragione: in questo articolo c’è solo una selezione delle tantissime varietà di olivo presenti in Italia tra cui in Campania, Basilicata e Puglia. Grazie per aver condiviso la tua opinione.

  6. Salve, grazie a voi per la cortese ed immediata risposta… Ho commentato così in QUANTO l’articolo comincia con queste parole:

    “Continuiamo il percorso dedicato all’olio, parlando delle numerose cultivar, cioè varietà, d’olivo presenti in Italia.”

    “PRESENTI IN ITALIA” e per Italia si deve intendere anche la Sardegna, la Sicilia e, come già detto, le regioni come la Campania, la PUGLIA, la BASILICATA… Sappiamo benissimo che la Puglia è UNA delle regioni Che vanta produzione da primati. Ma si difendono benissimo anche la Campania e la BASILICATA, però la Puglia è veramente una forza.
    Grazie ancora e cordiali saluti.
    PS: Non sono pugliese, purtroppo.

  7. Buonasera avrei intenzione di impiantare un oliveto in Abruzzo, in Valle peligna altitudine 642m.s.l.m. che varietà mi consigliate? Grazie e che resa ha mediamente la qualità consiglio gliata? Grazie mille

    1. Buongiorno Domenico, grazie mille per averci scritto.
      Essendo una domanda così specifica, ti consigliamo di rivolgerti a un vivaio della tua zona dove sapranno darti indicazioni più precise, soprattutto in base al tipo di terreno su cui andrai a impiantare l’oliveto.
      Poi, se ti va, facci sapere che varietà hai scelto 🙂

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