Nello scorso appuntamento (Le varietà di olivo, prima parte) ci siamo fermati al centro Italia. Ora ci spingiamo al Sud, dove regioni come Puglia, Calabria e Sicilia incidono per oltre l’85% sulla produzione nazionale. Non dimentichiamo che l’Italia è il secondo produttore europeo di olio d’oliva con oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine e con ben 39 denominazioni DOP e una IGP riconosciute dall’Unione Europea.
Campania: la pisciottana e la carpellese
La pisciottana è diffusa soprattutto nelle province di Salerno e Napoli. La resa in olio è mediamente del 20%.
La carpellese è diffusa soprattutto nel salernitano. La pianta risulta abbastanza produttiva e la resa varia dal 22 al 24%.
Puglia: l’ogliarola barese, la coratina, la cellina di Nardò, la provenzale
L’ogliarola barese, come si deduce dal nome, è diffusa soprattutto nella provincia di Bari. La pianta ha un portamento espanso. Il frutto ha un peso di 2-2,5g e la resa industriale in olio è mediamente del 18-25%; la drupa presenta una colorazione nera; l’olio dal colore giallo oro e dall’aroma di fruttato mandorlato ha un sapore dolce con un retrogusto di mandorla con pizzicore tenue.
La coratina è diffusa nelle province di Bari e Foggia. La pianta è assurgente; la drupa è grossa con un peso di circa 4g e alla maturazione assume una colorazione violacea. La resa si aggira intorno al 22% e l’olio ha un colore giallo verdognolo, dall’aroma di fruttato intenso di oliva e dal sapore piccante lievemente amarognolo.
La cellina di Nardò è diffusa nel Salento. La pianta, autosterile, è vigorosa e raggiunge un’altezza considerevole anche di 20 metri. La resa si aggira intorno al 18%; l’olio ha un aroma di fruttato di sapore amarognolo.
La provenzale è una varietà coltivata soprattutto nella zona di Foggia; presenta una produttività elevata e una resa di olio media.
Calabria: la carolea, l’ottobratica, la tondina, la grossa di cassano
La carolea è tipica della provincia di Catanzaro. La pianta è assurgente di statura medio-alta; la resa di olio è mediamente del 20%.
L’ottobratica è una cultivar molto diffusa nella piana di Gioia Tauro. L’albero è di elevatissimo vigore con portamento assurgente; il frutto è piccolo con una resa di circa 16-18%. Alterna annate di grande produttività con annate quasi vuote.
La tondina è diffusa nella provincia di Cosenza. La pianta è abbastanza vigorosa; il frutto è piccolo (circa g 2-2,5); la resa è abbastanza bassa intorno al 15%.
La grossa di cassano presente un po’ in tutta la regione calabrese. La pianta è di tipo assurgente; il frutto è medio-grande (circa 3g) di colore nero brillante e ha una buona resa di olio.
Sicilia: la nocellara del Belice, cerasuola
La nocellara è una cultivar molto diffusa nella regione, ma anche in Calabria. La pianta è vigorosa con portamento espanso; la drupa ha un peso di circa 5-6g e una discreta resa.
La cerasuola è diffusa particolarmente nella zone di Trapani e Agrigento. La resa dell’olio è buona.