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La storia del pomodoro

Conosciuto nell’antichità dalle popolazioni Azteche, il pomodoro, arrivò in Europa solo nel 1540, grazie allo spagnolo Herman Cortés. Si racconta che a quell’epoca i frutti avessero un bel colore oro e da qui ebbe origine il nome di pomo d’oro.

 

Inizialmente fu utilizzato solo come pianta ornamentale perché a quell’epoca i suoi frutti erano considerati velenosi per l’elevato contenuto della solanina, una sostanza presente ancora oggi nelle parti verdi della pianta. Sembra che in Francia le delicate piantine di pomodoro venissero donate come pegno d’amore alle dame dai loro corteggiatori.

 

Alla fine del 1500 il pomodoro giunse finalmente in Italia e trovò nella generosa terra del sud il clima ideale per crescere e maturare. In seguito a una serie di selezioni e innesti il frutto raggiunse l’aspetto odierno e iniziò a diffondersi conquistando anche i palati più esigenti.

 

Nel 1839 Ippolito Cavalcanti consigliava nel suo libro “Cucina teorico-pratica” di condire la pasta di grano duro con la salsa di pomodoro: un piatto semplice ma perfetto ancora oggi! Alla fine del 1800 a Salerno iniziò la produzione di pomodori pelati.

 

Il vero successo del pomodoro si deve però ai napoletani che ebbero l’idea geniale di farlo diventare uno degli ingredienti più importanti della pizza: il piatto più amato nel mondo.

  1. A Quanto mi risulta Il pomodoro, che al tempo era Piccolo come i Ciliegini, assomigliavano AL frutto DELL’ATROPA BELLADONNA, PIANTA da secoli e SECOLI riCONOSCIUTA come “molto velenosa”, Per questo fu rifiutato.

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