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Sport, giovani e corretta alimentazione

I dati di una indagine avviata nel 2010 dal Ministero della Salute (“Okkio alla Salute”), alla quale hanno preso parte oltre 40 mila alunni delle elementari ed i loro genitori, hanno confermato un dilagare di cattive abitudini alimentari, di stili di vita sedentari ed un problema di eccesso ponderale che sta diventando sempre più preoccupante con il 23% dei bambini in sovrappeso e l’11% in condizioni di franca obesità.

Le percentuali sono risultate più basse al nord e più alte al sud, ma sono in ogni caso drammatiche perché superiori a quelli di molti altri paesi europei e negative anche in proiezione per il futuro, dato che si calcola che oltre il 60% dei bambini in sovrappeso prima della pubertà saranno in sovrappeso anche da adulti. I genitori hanno le loro belle colpe.

Dallo studio è infatti emerso che i genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio e non si rendono conto dei problemi connessi. Le madri dei bambini in soprappeso o obesi in un terzo dei casi non ritengono che il loro figlio abbia problemi di peso e solo il 30% di esse pensa che la quantità di cibo assunta dal bambino sia eccessiva (i figli so piezz’ e core!!!). Molti altri sono i comportamenti errati.

I nostri ragazzi mediamente non fanno sufficiente attività sportiva, tranne alcuni, e spesso quando la fanno trovano genitori non al loro fianco come amici che li aiutino nelle scelte e che, giustamente, facciano il tifo per loro, ma assatanati “ultras” che non perdonano loro nessun errore e che si sentono traditi se i loro figli non danno sempre il massimo. Anche in questo scenario nascono spesso problematiche nutrizionali. I ragazzi non hanno idee precise su quale sia una corretta alimentazione, i genitori pensano che i loro figli debbano essere “supernutriti” visto che fanno sport e talvolta allenatori e media inducono i ragazzi a “supplementazioni” del tutto sbagliate o immotivate che portano sport assai vicini al labile confine con il doping.

 

Si tratta chiaramente ormai di una emergenza, alla quale la società, la scuola ed i genitori, in particolare sono chiamati a rispondere, in uno sforzo concertato che deve portare i nostri giovani verso una alimentazione corretta, ad un aumento dell’attività sportiva ad una riduzione del tempo passato davanti a televisore, PC e telefonini vari.