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La salute, un sottile equilibrio da conquistare

Quando si parla di salute, di stile di vita e di alimentazione ci troviamo spesso di fronte a un grande fraintendimento. È diffusa la convinzione che ci si riferisca esclusivamente alla salute “organica”, al nostro livello di colesterolo, alla glicemia, al rischio di malattie per il nostro cuore o per i nostri vasi sanguigni. Da questo nascono molte delle storture che, in sintonia e in sinergia con i modelli estetici dominanti, rischiano di far perdere il focus alle persone che vogliono tutelare la propria salute.

Proviamo a fare un passo indietro e chiediamoci: cos’è davvero la salute? Il dizionario riporta: “lo stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale o collettiva”. Anche questa definizione non ci aiuta molto però, la definizione rimane vaga e non ci dà indicazione di come ricercarla e promuoverla attivamente. Possiamo far affidamento a un’altra definizione (ed è questa quella che guida il mio lavoro come medico), quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”. Già da questo possiamo capire come cambino l’ottica e la visione non solo di che cosa sia la salute ma anche dei mezzi e dei modi per raggiungerla. Quando ordiniamo una pizza, o perfino quando beviamo un bicchiere di vino, possiamo dire che queste due cose, prese singolarmente, promuovono o riducono il nostro stato di salute. Ma se diciamo che quella pizza è divisa con i nostri migliori amici e che quel bicchiere di vino è un brindisi per un traguardo raggiunto da festeggiare con il proprio partner? All’improvviso ci accorgiamo di quanto non contino solo le reazioni biochimiche che avvengono dentro di noi, perché anche gli aspetti sociali e psicologici della salute possono e devono essere rappresentati allo stesso identico modo.

Ad esempio, se impostassimo il nostro stile di vita solo sul benessere fisico, potremmo tranquillamente rinunciare a qualsiasi momento di convivialità e a qualsiasi alimento anche non salutare. Dovremmo rinunciare alle torte di compleanno o alla colazione al bar. Il nostro benessere fisico potrebbe perfino aumentare in un modello teorico virtuale. Quello che accadrebbe però, nella realtà, sarebbe una profonda svalutazione della salute nel suo complesso, perfino quella fisica, perché gli aspetti della salute non sono isolati e non si sommano, piuttosto si moltiplicano uno con l’altro.

La nostra salute fisica, quella mentale e sociale si intersecano come i fili di una treccia. Intrecciandosi diventano più forti e più resistenti e crescono nella stessa direzione. Se viene meno l’attenzione per tutti gli aspetti, magari proprio nel tentativo miope di salvaguardare un altro dei fili, finisce che la treccia si indebolisce, fino addirittura a rompersi.

In questo senso è evidente come l’aspirazione ad arrivare a un rapporto peso/altezza possa esistere solo sulla carta, nella realtà e nella vita di tutti noi dovremmo cercare di costruire abitudini che spingano alla promozione di ogni aspetto della nostra salute, tenuto conto delle nostre peculiari situazioni di vita. Anche se è probabile che l’equilibrio migliore tra i vari elementi di salute sia relativamente vicino al “normopeso” per la maggior parte delle persone, questo non è affatto detto e scontato. Molte persone possono trovare il massimo punto di equilibrio in situazioni differenti che non andrebbero giudicate fuori dal contesto della vita dei singoli. Non esiste quindi una salute, esistono tante versioni di salute possibili quante sono le persone al mondo.

Per questo, nella costruzione di una nostra routine e di uno stile di vita che promuova e salvaguardi la nostra salute fisica e metabolica connessa alla nostra alimentazione, non possiamo dimenticare e, anzi, dobbiamo considerare in egual misura, gli aspetti sociali e conviviali.

In questo senso il cibo non dovrebbe diventare un’ossessione. Anche senza sfociare in franche diagnosi, aspetti ossessivi o fobici nei confronti di cibi diversi dalla routine rischiano di danneggiare la nostra salute psicologica e sociale. Allo stesso tempo dobbiamo sempre ricordare come il cibo componga molti dei riti sociali che contraddistinguono la nostra cultura. Qualunque regime alimentare scegliamo di seguire non dovrebbe impedirci di festeggiare serenamente feste e festività, così come non dovrebbe nemmeno portarci a rinunciare a eventi sociali settimanali nei quale, anche se non ce ne stiamo accorgendo, stiamo nutrendo altro rispetto al nostro corpo. Stiamo nutrendo ogni aspetto della nostra salute.