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Perché l’intestino è così importante per la tua salute

Quando ho iniziato il mio percorso di formazione negli USA in medicina funzionale e anti-aging, una delle prime cose che mi hanno insegnato è stata l’importanza della salute del tratto gastrointestinale.

“Se hai dei dubbi, parti dall’intestino” è una delle frasi che mi sono rimaste più impresse. Quello che i miei insegnanti volevano sottolineare è che non si sbaglia mai a mettere in ordine la salute intestinale.

Ovviamente non significa che tutte le patologie dipendano dall’intestino né tantomeno che possano essere tutte curate attraverso l’intestino. Ma semplicemente che l’intestino è centrale nella salute dell’organismo intero e che un recupero della sua funzionalità porta benefici sempre e comunque, in qualsiasi condizione si trovi la persona.

La cura dell’intestino trova ampio spazio in ogni antica tradizione medica naturale a sottolineare come fin dai tempi remoti l’uomo avesse compreso la centralità delle funzioni gastrointestinali. Con lo sviluppo di una medicina sempre più specialistica e settoriale le complesse funzioni integrate del tratto gastrointestinale sono state messe un po’ in secondo piano. La bocca è diventata dominio del dentista, il tratto digerente del gastroenterologo, il cibo che ci passa dentro del nutrizionista e le emozioni che vi albergano dello psicologo, come se il corpo e le sue funzioni fossero costruite a compartimenti stagni.

 L’intestino è centrale nella salute dell’organismo

Ognuno di noi sente qualcosa nella pancia quando è agitato, innamorato o impaurito. Oggi sappiamo che il tratto gastrointenstinale possiede un’enorme quantità di tessuto nervoso in continua comunicazione con il nostro cervello, un tessuto nervoso che fa sì che l’intestino risenta immediatamente di ogni sfumatura del nostro stato psico-emotivo.

Del resto è logico che un sistema che governa funzioni fondamentali come l’assorbimento di nutrienti, e quindi la crescita e la riparazione dei tessuti, sia strettamente connesso ai più alti centri di controllo dell’organismo. Questo spiega anche perché gli stati emotivi di ansia, tensione, paura, stress si ripercuotono quasi sempre sulla funzionalità dell’intestino: il corpo nella sua magica saggezza sa bene che quelle non sono le condizioni idonee alla crescita.

Come funziona l’intestino

Da un punto di vista meramente anatomico l’intestino viene visto come un tubo finalizzato al passaggio degli alimenti e all’escrezione delle feci. Sul piano funzionale invece l’intestino assomiglia di più a un filtro intelligente, capace cioè di farci assimilare le cose che ci servono e smaltire invece quelle che ci danneggiano. Un sistema preciso che deve distinguere le molecole amiche da quelle nemiche nel mezzo delle decine di tonnellate di cibo che passano nel nostro corpo nel corso di una vita e che sono, sul piano della composizione, ben diverse dai cibi originali della nostra dieta antica.

Nel tratto gastrointestinale vive poi una sorta di universo parallelo fatto di miliardi di batteri che lo colonizzano e che hanno un ruolo attivo nei suoi meccanismi funzionali. L’intestino e i batteri che ci vivono danno vita assieme a un’alleanza che crea una delle componenti più importanti del nostro sistema immunitario.

Questa alleanza può essere solida e forte quando la tipologia di batteri è ottimale e diventa invece debole e meno efficace quando si insinuano batteri patogeni che ne alterano la funzionalità.

Insomma, mentre noi stiamo seduti tranquilli sul divano, dentro, il nostro organismo intero rimane in costante movimento. Sono i delicati equilibri tra le milioni di reazioni biochimiche che incessantemente avvengono nel nostro corpo a determinare la salute della cellula. E da ogni singola cellula dipende la salute di un tessuto, di un organo, di un sistema e, infine, di un organismo nella sua interezza.

 

L’alimentazione giusta per un intestino al top

Come abbiamo detto, l’intestino è un filtro e proprio questa funzione risulta essere una delle più delicate. Infatti, la funzionalità del filtro dipende dalla larghezza delle sue maglie e molti dei nostri comportamenti alimentari e di vita in generale contribuiscono a trasformarlo da filtro selettivo a una specie di colabrodo. Questo allargamento delle maglie consente un passaggio anomalo di sostanze dall’intestino all’interno del nostro corpo che è, almeno in parte, responsabile di un’anomala attivazione del sistema immunitario, alla base di molte patologie autoimmuni.

Si ipotizza infatti che malattie come le tiroiditi, la psoriasi e l’artrite, solo per citarne alcune, abbiano una genesi a livello del tratto gastrointestinale.

Per questo motivo un percorso di riabilitazione intestinale specifico, che porti a riparare la barriera, a volte comporta un miglioramento clinico in questi pazienti. In un percorso di recupero della funzionalità intestinale, una delle prime cose da fare è eliminare gli alimenti potenzialmente infiammatori e dannosi, per dare invece spazio a quelli che forniscono i nutrienti necessari

In primo luogo va eliminato l’alcol che ha un’azione lesiva diretta sulla barriera intestinale.

È utile poi ridurre il glutine, che può in alcuni casi avere un’azione infiammatoria, e preferire i cereali integrali o gli pseudocereali, che ne sono naturalmente privi. La scelta può ricadere, per esempio, su riso, amaranto, quinoa, grano saraceno.

La verdura risulta fondamentale anche in questo aspetto della nostra salute per il suo apporto di vitamine, minerali, fitonutrienti e fibra.

Utili anche i grassi sani come quelli monoinsaturi da olio extra vergine di oliva e avocado e quelli polinsaturi omega-3 dal pesce azzurro.

Vale poi la pena fare attenzione a zuccheri e sostanze potenzialmente irritanti come il caffè e bere molta acqua.

PER APPROFONDIRE:  9 passi per fare del bene all’intestino

Come fare del bene all’intestino

La stragrande maggioranza di visite mediche presso gli ambulatori di medicina di base avviene per sintomi legati al tratto gastrointestinale: stitichezza, gonfiore, bruciore di stomaco, diarrea sono problemi davvero diffusi. Anche se non vanno mai trascurate altre ipotesi e occorre, soprattutto in fase iniziale, un’accurata diagnosi differenziale, nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi funzionali senza una causa organica identificabile.

Queste sono le manifestazioni di una ribellione del nostro intestino alla vita che abbiamo scelto di fare. Sono il rifiuto di una parte fondamentale del nostro organismo di vivere nella fretta, nello stress, nell’ansia, immerso da alimenti malsani e da false distrazioni come l’alcol.

Ma cosa infastidisce in particolare il nostro intestino?
Il superfluo, tutto quello che non è necessario, ma che noi scegliamo per raggiungere un piacere fugace e momentaneo.

È quindi dalla semplicità, dalla scelta di cibi essenziali, che possiamo riguadagnare la giusta condizione di salute per il nostro intestino. Dal decidere di dedicare zero tempo alle cose inutili, superflue e magari perfino dannose. Basta una decisione.

Ascoltiamo le lamentele del nostro intestino. Forse è più saggio di quello che pensiamo. Diamo loro il giusto peso, non per cedere all’ipocondria ma per far scattare il vero cambiamento.

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