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Proteggere il corpo per aiutare il cervello

Si sente spesso dire che per prevenire il decadimento cognitivo e la malattia di Alzheimer non c’è nulla da fare. È questione di sfortuna, dicono in molti.

La ricerca dipinge un quadro molto diverso in cui gli stessi fattori che ci preoccupano per lo sviluppo di tumori e infarto sono in grado di incidere sulla perdita di capacità cognitive.

Sovrappeso, ipertensione, diabete, abuso di alcol, fumo e il condurre un’esistenza sedentaria sono fattori che alterano le cellule del nostro intero organismo, cervello compreso.

Alcuni marcatori metabolici come l’omocisteina, facilmente dosabile attraverso un esame del sangue, non solo ci danno informazioni sul rischio di infarto e ictus ma anche di decadimento cognitivo. Quindi sebbene un po’ di fortuna non sia male averla nella vita, certamente molto dipende da noi e dalle scelte che facciamo.

Possiamo decidere di regolarizzare il peso, di smettere di fumare, di mangiare meglio. Possiamo chiedere al medico di misurare parametri come l’omocisteina che si abbassa facilmente assumendo più vitamine del gruppo B (con gli alimenti che ne contengono di più) e acido folico. Possiamo fare più attività fisica al posto di perdere tempo davanti alla televisione. Insomma le opzioni sono lì. Sta a noi coglierle prima che sia troppo tardi.