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La quinoa il cibo degli Incas

È sempre bello poter scoprire sapori nuovi e variare la propria alimentazione. Se si cerca un’alternativa ai comuni cereali un’eccellente soluzione è la quinoa, una delle piante con più proprietà nutritive al mondo.

 

Cos’è la quinoa

La quinoa è una pianta erbacea originaria delle Ande della stessa famiglia degli spinaci e della barbabietola anche se, per il suo aspetto, viene considerato come un pseudo-cereale. I suoi semi, infatti, vengono cucinati come il riso o vengono ridotti in farina per preparare del pane o della polenta.

 

Origine

Già 5.000 anni fa la quinoa era coltivata e consumata dalle civiltà andine pre-colombiane che la consideravano un alimento di estrema importanza per il loro sostentamento, secondo solo alla patata. Per il suo valore, gli Incas  la consideravano addirittura una pianta sacra: la chiamavano chisiya mama cioè “la madre di tutti i semi”; il peso attribuito alla quinoa era tale che la semina dei primi chicchi costituiva una vera e propria cerimonia a cui prendeva parte lo stesso imperatore Inca.

 

Proprietà e benefici

Gli Incas avevano delle ottime ragioni per apprezzare la quinoa. Questo alimento, infatti, possiede delle eccellenti proprietà nutritive. A differenza dei cereali veri e propri la quinoa contiene molte proteine di qualità, è quindi una valida alternativa alle proteine di origine animale (vi ricordiamo che per completare l’apporto di aminoacidi essenziali è opportuno associarla ai legumi). Si distingue poi per la presenza di aminoacidi essenziali, tra cui la lisina, fondamentale per la crescita delle cellule cerebrali, per la formazione di anticorpi e per la fissazione del calcio nelle ossa.

Grazie ai flavonoidi e alla vitamina E, la quinoa può essere considerato anche un ottimo alimento antiossidante, protettivo del nostro sistema cardiocircolatorio. Non solo, grazie al magnesio è in grado di prevenire malattie cardiovascolari, aritmie e ipertensione.

La quinoa viene utilizzata come cereale non solo per il suo aspetto, ma anche per il contenuto di amido; tuttavia la quinoa è senza glutine e quindi è indicata per le persone che soffrono di celiachia.

 

Consigli

Prima di essere cotta, la quinoa va lavata sotto l’acqua corrente per eliminare la saponina che è una sostanza molto amara presente sullo strato protettivo dei semi per preservarli dall’aggressione degli uccelli e degli insetti. I chicchi vanno lasciati in ammollo in acqua per alcune ore e poi risciacquati in acqua corrente fredda. Così pronta la quinoa può essere preparata esattamente come il riso, per 10-15 minuti in acqua bollente, per poi essere condita a piacere. Per incrementare il sapore dei suoi chicchi si possono tostare leggermente prima di bollirli, poi la quinoa si può utilizzare come gli altri cereali nelle zuppe e minestre o per accompagnare carne e verdure.

 

Curiosità

Con la conquista degli spagnoli delle terre andine la coltivazione della quinoa cadde, purtroppo, in disuso. Solo dopo secoli, in tempi recenti, la coltivazione della quinoa è tornata in auge grazie al commercio equo e solidale per favorire lo sviluppo delle comunità indio.

Il valore della quinoa è così riconosciuto che per la sua alta digeribilità, la sua leggerezza, il suo grande apporto energetico e le sue caratteristiche nutrizionali, la quinoa è stata scelta dalla NASA come uno degli alimenti da includere nella dieta degli astronauti durante le loro missioni nello spazio.

 

  1. vorrei sapere ,x fare la farina di quinoa,quindi macinarla nel mio Bimby, devo cmq lavarla e farla asciugare? grazie

  2. Ciao Teresa,
    per preparare la farina di quinoa lava bene i chicchi e lasciali asciugare su un panno. Successivamente dai una breve tostatura (un paio di minuti a fuoco vivo o in forno), passa al mixer e infine puoi setacciare la farina così ottenuta.

  3. Consiglio di consumare la Quinoa e veramente molto buona e sì può preparare en tanti modi

  4. Nota molto importante: l’indice glicemico della quinoa è basso per cui i diabetici la possono utilizzare come ingrediente base.
    Perfetta nelle polpette o frittelle di verdura.

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