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Le proprietà del finocchio

Nome

Finocchio

Macro, micro e fitonutrienti

Il finocchio ha un contenuto calorico molto basso. Infatti, questo vegetale, composto per il 93% da acqua, contiene circa 13 kcal ogni 100 g con un apporto trascurabile di carboidrati, lipidi e proteine. Non trascurabile, invece, è il suo contenuto in fibra (2 g ogni 100 g) ed alcuni micronutrienti come vitamina C, folatipotassio e fitocomposti come i flavonoidi, che svolgono un’importante azione antiossidante.

Cosa fa di buono per noi

Il finocchio è conosciuto per le sue proprietà digestive, carminative (riduzione dei gas intestinali) e diuretiche. Inoltre, grazie all’apporto di fibre, ha un buon effetto saziante.
In particolare, il finocchio contiene quella che viene chiamata fibra insolubile che, oltre a conferire croccantezza a questo vegetale, nel nostro intestino ha la capacità di assorbire acqua, andando così ad aumentare il volume e la morbidezza delle feci e permettendo un transito intestinale migliore. Inoltre, grazie alla sua capacità saziante, può essere un utilissimo spezza fame durante la giornata o prima dei pasti.
Ulteriori vantaggi nel consumare i finocchi risiedono nel suo contenuto in vitamina C, folati e potassio. La vitamina C, infatti, è molto importante per la sua azione antiossidante, di potenziamento del sistema immunitario e di miglioramento dell’assorbimento del ferro non-eme. I folati, invece, sono fondamentali per la replicazione del DNA e, in particolare, per le donne in gravidanza per la prevenzione dei difetti del tubo neurale. Il potassio è un minerale fondamentale per il corretto funzionamento delle nostre cellule e, inoltre, aiuta a tenere sotto controllo la pressione sanguigna, andando a fare da contraltare al sodio che nella nostra alimentazione, a causa di un elevato utilizzo di sale da cucina o di prodotti salati, risulta più elevato del normale fabbisogno.

Curiosità

È consigliato anche alle neo mamme che allattano, sia perché aumenta la produzione di latte, sia perché agisce sulle coliche gassose dei neonati.

*Articolo originale del 28/02/2012, aggiornato il 24/11/2021