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Il drago delle spezie

Finalmente, con l’arrivo della primavera possono ritrovare spazio sul balcone di casa fiori colorati, piante rigogliose e persino… un drago! Niente paura, non si parla di una lucertola gigante né tantomeno di un animale mitologico ma di un’erba aromatica che fiorisce con la bella stagione: è l’Artemisia Dracunculus, conosciuta più comunemente come dragoncello o estragon

 

Nell’etimologia latina del dragoncello è racchiusa la sua storia: Artemisia in onore della dea Artemide e Dracunculus che significa “piccolo drago”. Ci sono diverse ipotesi sui motivi per cui questa pianta sia da sempre associata all’immagine del drago. La più comune è che il suo cespuglio ricorda il manto spinato dell’animale leggendario. Altri pensano che nel Medioevo questa pianta fosse usata come rimedio ai morsi dei serpenti, allora chiamati “draghi”; altri ancora ritengono che il nome abbia a che vedere con le radici della pianta che ricordano un groviglio di serpenti.

 

Il dragoncello è originario dell’Asia centrale, della Russia meridionale e della Siberia e venne diffuso in Occidente nel primo Medioevo. Si narra, per esempio, che giunse in Italia grazie a Carlo Magno che lo portò in Toscana dove fu coltivato per la prima volta nell’Abbazia di Sant’Antimo nei pressi di Montalcino.  

 

Si riconosce per le sue foglie strette e allungate e i suoi piccoli fiori verdi-gialli raggruppati a pannocchia. Fiorisce durante la bella stagione in luoghi soleggiati. Si distingue il dragoncello russo dal francese perché quest’ultimo ha un aroma più intenso. 

 

Oltre al suo nome particolare, il dragoncello si riconosce proprio per il suo forte sapore pepato simile all’anice e al sedano. Infatti, è perfetto per essere impiegato come esaltatore di sapore così da ridurre la quantità di sale negli alimenti. Inoltre, durante la cottura il suo aroma non si disperde ma tende ad aumentare, quindi è sempre consigliabile non abbondare. Il dragoncello sprigiona il suo intenso aroma quando è fresco, per questo può essere utile avere una pianta di estragon a portata di mano sul balcone. Può essere conservato a lungo se tritato appena colto e poi congelato.  Si può impiegare per insaporire uova, pesce, frutti di mare, carni magre e come ingrediente in insalate e salse. 

 

Questa pianta è un vero “drago” non solo di sapore ma anche di benessere: ha proprietà antisettiche, stimolanti e digestive. Con il dragoncello si possono preparare degli ottimi infusi per combattere l’insonnia e per alleviare la stipsi.