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Friuli Venezia-Giulia DOP …

Il valore gastronomico del Friuli Venezia-Giulia non risiede solo nei suoi cibi più elaborati ma può essere scoperto anche attraverso i suoi prodotti di origine vegetale: la brovada, l’olio extravergine d’oliva Tergeste, il radicchio di mont e l’aglio di Resia. 

 

Settembre è il mese che dà il via alla stagione della brovada DOP: la vendemmia e la raccolta delle rape iniziano entrambe proprio in questo periodo. La brovada è un alimento originario del territorio nelle province di Gorizia, Pordenone e Udine. È frutto di una lunga preparazione di circa tre mesi in cui delle rape bianche dal colletto viola sono messe a macerare e fermentare nelle vinacce rosse – gli scarti di lavorazione del vino – dentro a dei mastelli di legno. Una volta pronte, le rape vengono ridotte in filamenti per essere consumate crude, condite con olio e pepe, oppure cotte come contorno. Non troverete la brovada in nessun altro luogo se non in Friuli Venezia-Giulia, il suo legame indissolubile con il territorio è dimostrato dal fatto che non esiste un corrispondente italiano del termine friulano “brovada” che deriverebbe dal longobardo breowan che significa “bollire”. Nella tradizione si ritrova anche il modo migliore per consumare la brovada, infatti, secondo un proverbio friulano, «tutti lo sanno che la brovada è buona oggi, ma migliore domani».

 

Per condire la brovada perché non optare per un olio del Friuli Venezia-Giulia? È il caso dell’olio extravergine d’oliva Tergeste DOP. Quest’olio nasce grazie alla posizione favorevole della provincia di Trieste, in cui la coltivazione degli olivi sui terrazzamenti è possibile grazie all’influsso mitigante del Mar Adriatico. L’olio di Tergeste si distingue per l’aroma fruttato con note di mandorla ed erba falciata di fresco. Per questo, sarebbe un peccato accompagnarlo a pietanze che altrimenti ne coprirebbero il gusto.  Quindi, per assaporarlo appieno, è preferibile abbinarlo a piatti delicati, a base di pesce lesso, o nei bolliti e minestre di verdure, l’importante è che non siano troppo speziati. 

 

 

Nel Friuli Venezia-Giulia vengono coltivati due ortaggi la cui produzione è protetta dal presidio Slow Food. Il primo è il radìc di mont, un tenerissimo radicchio selvatico che cresce sui malgari della Carnia e che viene usato nelle insalate e nelle frittate. Nella Val di Resia, invece cresce l’aglio di Resia. Chiamato anche strok, quest’aglio è una biodiversità vegetale che cresce esclusivamente in questa zona del Friuli, tra Austria e Slovenia. È molto apprezzato perché è dolce e non ha l’aroma acre delle più comuni varietà dell’aglio.