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Feste: istruzioni per l’uso

Mia nonna diceva che non si ingrassa da Natale a Capodanno ma da Capodanno a Natale, a sottolineare come un momento di eccezione rispetto a un intero anno di buon comportamento non sia un problema. Aveva ragione ma era un ragionamento adatto a un modo di vivere che oggi non esiste più. I nostri nonni avevano vissuto in un’epoca in cui il lavoro fisico era una realtà per tutti, anche per una casalinga che non aveva lavatrici, lavastoviglie, ascensori e tutta una serie di altri aiuti dati dalla moderna tecnologia.

Mia nonna in particolare viveva a Venezia e quindi ha continuato a camminare, fare su e giù per i ponti e arrampicarsi per una serie infinita di scalini per arrivare a casa, fino quasi alla fine dei suoi giorni. Inoltre, il cibo che i nostri nonni mangiavano era diverso, meno industriale, più stagionale, meno ricco di calorie e più ricco di nutrienti. In un contesto come questo, godersi una volta l’anno il beneficio di qualche caloria in più di certo non rappresentava un problema. Ma per un bambino di oggi, abituato a ingurgitare tutto l’anno una quantità di calorie in eccesso, ad assumere con regolarità torte, biscotti, merendine, bibite zuccherate, caramelle, pizze e altro, è lo stesso aggiungere anche panettoni, pandori, torrone e cioccolata? A parità di dispendio energetico, bastano 7.000 chilocalorie in più per ingrassare di 1 chilo.

Se aggiungo 1.000 calorie di troppo al giorno, in una settimana sarò ingrassato di 1 chilo. Non ci vuole molto ad arrivare a questo se si tiene presente che un piatto di cappelletti in brodo ha quasi 500 calorie, uno di lasagne oltre 600 così come il tacchino ripieno. Pandoro e panettone apportano circa 400 calorie per 100 grammi e il torrone circa 500.

Il primo modo per evitare di cadere nella trappola alimentare del Natale è quello di selezionare solo alcuni giorni di festa tra i tanti in cui siamo a casa con la famiglia. Se festeggiamo Vigilia, Natale e Capodanno saranno tre giorni di eccezioni e non due settimane di fila. Se orientiamo gli acquisiti in questo senso evitiamo di riempirci la cucina di alimenti inutili e dannosi. Pianifichiamo di avere solo ciò che serve per quei pasti in cui festeggeremo.

Un altro aspetto fondamentale riguarda l’attività fisica. Sappiamo che alimentazione e movimento non possono essere considerati in modo disgiunto. Approfittiamo allora del tempo in più che abbiamo durante le vacanze per muoverci, magari coinvolgendo figli e partner. Questo toglierà potenza d’azione ai nostri sgarri e contribuirà anche a ridurre i nostri livelli di stress e a farci recuperare energia.

Può essere anche utile cercare di organizzare i propri pasti in modo leggermente diverso. Per esempio iniziare un pasto con la verdura riduce la fame e contribuisce a farci mangiare una porzione meno abbondante del piatto supercalorico che ci attende. L’alcol poi è un altro fattore che dobbiamo tenere sotto stretto controllo. Con 7 calorie per grammo di alcol bere alcolici può incrementare di molto il rischio di ingrassare. Allo stesso modo le bibite zuccherate possono incidere quanto i dolci sul nostro metabolismo e sulla tendenza ad accumulare grasso.

Visto che a Natale ci piace stare a tavola con la famiglia, possiamo approfittarne per mangiare più lentamente, masticando numerose volte ogni boccone. Questo non solo facilita la digestione ma ottimizza i meccanismi che regolano la sazietà riducendo il rischio di mangiare più del necessario.

Si potrebbe anche scardinare ogni regola, decidere di concedersi un grande pasto di festa con la famiglia ma di dedicare il resto delle vacanze a rimettersi in forma per ripartire in condizione smagliante il nuovo anno. Le condizioni sarebbero ideali: più tempo, più occasioni di fare attività fisica, meno stress sono ingredienti ideali per una rimessa in forma.

Per il resto si tratta solo di resistere alle tentazioni, compito in perfetta sintonia con i valori più profondi e spirituali del Natale.