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È tempo di melanzane: tutte le proprietà

Nome

Melanzane

Macro, micro e fitonutrienti

La melanzana è molto ricca di acqua (92 g in 100 g) e questo determina il suo basso contenuto calorico (20 kcal in 100 g). Il contenuto di fibra, invece, è considerevole: circa 3 g ogni 100 g (una porzione da 150 g soddisfa circa il 15% della quota di fibra giornaliera raccomandata). Ottimo il contenuto di minerali, primo tra tutti il potassio, quello di polifenoli e in particolare di antocianine.

Cosa fanno di buono per noi

Il buon quantitativo di fibra presente nelle melanzane è di grande aiuto per il nostro intestino. Infatti, da un lato aiuta a regolarizzarlo e dall’altro funge da nutrimento per i microrganismi, soprattutto batteri, che compongono il microbiota, mantenendolo vitale e contribuendo così al benessere dell’intero organismo.
Una delle caratteristiche principali delle melanzane però sta nella loro buccia, o meglio, nel colore di questa. Infatti, la colorazione blu-violacea della buccia è dovuta all’alto contenuto di antocianine, polifenoli che, oltre a essere responsabili della colorazione, sembrano avere effetti positivi come antinfiammatori e antiossidanti. Come rilevato da diversi studi, cotture come griglia o forno non risultano essere penalizzanti per il contenuto di antiossidanti. Quindi, ricorda bene: non sbucciare mai le melanzane! Così facendo non si perdono i possibili benefici delle antocianine.

Curiosità  

Il nome melanzana deriverebbe dalla storpiatura di “mela non sana” con cui si indicava originariamente questo ortaggio, quando fu introdotto in Italia, proprio perché non commestibile da crudo.
Non possono, infatti, essere consumate crude in quanto contengono la solanina, una sostanza tossica. Le rotonde sono più adatte per essere tagliate a fette, se invece si vogliono cucinare ripiene è preferibile scegliere le melanzane allungate. Si conservano anche per una settimana intera in frigorifero basta non togliere il picciolo verde. Possono essere preparate nei modi più svariati come ingrediente di primi piatti e soprattutto come contorni, come nella celebre caponata. Prima di cucinarle, è consigliabile tagliarle a fette, porle su un panno e ricoprirle con del sale grosso per circa due ore per eliminare il retrogusto amarognolo.

*Articolo originale del 13/07/2013, aggiornato il 21/07/2021