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Halloween: dal cavolo rapa alla zucca

Lo sapete che se una carestia di patate non avesse colpito l’Irlanda intorno al 1840 a quest’ora per la festa di Halloween ci ritroveremmo a scavare ed intagliare i cavoli rapa al posto delle zucche?

Proprio così, la leggenda di Halloween non arriva, contrariamente a quello che si pensa, dagli USA, ma dal nostro continente: affonda le sue radici nella tradizione celtica ed è stata importata dall’Irlanda.

Fu così che quando gli emigranti irlandesi sbarcarono in America, trovando scarsità di cavoli rapa, ripiegarono sulle grosse zucche gialle, peraltro più facili da lavorare.

Jack O’Lantern, nome che si dà alla zucca vuota intagliata con il tipico ghigno ed illuminata internamente con una candela, è il protagonista della famosa leggenda.

Si narra che Jack, un perfido contadino, dopo aver sfidato il diavolo ed averlo costretto a rifugiarsi sopra ad un albero, strinse con lui un patto: lo avrebbe liberato solo se il diavolo non l’avesse spedito all’Inferno.

Non pago dei precedenti dispetti, Jack in vita continuò a combinarne di tutti i colori e fu per questo condannato dal Diavolo a vagare sulla terra come uno spettro con la sua zucca illuminata alla ricerca di un rifugio e di un’anima da scambiare con la sua.

Da qui nasce l’usanza di appendere fuori dalla porta di casa una lanterna per comunicare a Jack che quella dimora non può essere il suo rifugio. 

L’altrettanto famoso Trick or treat (dolcetto o scherzetto) dei bambini arriva anche questo dalla tradizione celtica di lasciare del cibo fuori dalla porta per scongiurare la presenza e le ritorsioni degli spiriti nella notte stregata della vigilia di Ognissanti.

 

Di storie, miti e leggende nate intorno alla zucca ne esistono in realtà un’infinità, oltre a questa che è sicuramente la più famosa. 

Come non ricordare, ad esempio, Charles Perrault e la sua zucca di Cerentola che per magia si trasforma in una carrozza? 

O la zucca nella fiabe di La Fontaine (La ghianda e la zucca) o del più vicino favolista Gianni Rodari (Le avventure di Cipollino)?

Un ortaggio autunnale carico di significati e simbologie, che ritroviamo già nella Bibbia, dove la zucca, che veniva svuotata per trasportare l’acqua, era simbolo di fertilità e resurrezione.

La stessa usanza di intagliare le zucche si ritrova anticamente anche in Toscana, dove quest’ortaggio autunnale veniva scavato per fare gli “zozzi”, spaventapasseri che dovevano scoraggiare i bambini dall’uscire la notte.