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Le 10 eco-scelte in cucina

Vivere in modo ecocompatibile significa scegliere prodotti alimentari che hanno un ridotto impatto sull’ambiente, una scelta che viene ben ripagata visto che gli alimenti che sono più sostenibili per l’ambiente sono anche quelli più salutari per il nostro organismo.
Questa lista raccoglie 10 consigli per migliorare il proprio impatto ambientale anche in cucina.

1. Prodotti a km 0

Preferire prodotti a km 0 è una scelta che fa bene sia all’ambiente, perché vengono ridotte le emissioni di CO2 legate al trasporto, sia al nostro portafogli perché il prezzo dei prodotti a km 0 non deve comprendere i costi di filiera.

2. Frutta e verdura di stagione

Ogni stagione ha la sua frutta e la sue verdure, eppure pretendiamo le arance a luglio e gli asparagi a novembre. Per soddisfare questi capricci, la frutta e le verdure devono essere inserite in un processo che comporta una notevole produzione di CO2: devono affrontare lunghi viaggi, specialmente quando provengono dall’altra parte del globo, sono raccolte ancora acerbe e vengono sottoposte a trattamenti che forzano il loro processo di maturazione.

3. Patate

Secondo la piramide ambientale del Barilla Center For Food, le patate sono in pole position tra gli alimenti che fanno bene al pianeta, con un impatto sull’ecosistema addirittura inferiore rispetto agli altri tipi di ortaggi. Infatti le patate vengono coltivate ad ogni latitudine, quindi sono per eccellenza l’ortaggio a km 0.

4. Cereali integrali

I cereali integrali, soprattutto se abbinati ai legumi, sono un’ottima alternativa alle proteine di origine animale derivate dal cibo “più inquinante del mondo”, cioè la carne rossa.

5. Acqua del rubinetto

L’acqua del rubinetto è sempre disponibile e arriva direttamente a casa a costi pressoché nulli e in più fa bene all’ambiente perché si evita l’uso di bottiglie di plastica la cui produzione, il trasporto e il difficile smaltimento sono fattori notevoli d’inquinamento.

6. Cibi biologici

I cibi biologici sono frutto della naturale fertilità del suolo e quindi nascono nel modo più genuino possibile; dall’agricoltura biologica sono quindi banditi il massiccio uso di pesticidi e l’utilizzo di prodotti di sintesi e di organismi geneticamente modificati.

7. Alimenti non confezionati

Se si scelgono alimenti non confezionati, o comunque con un packaging ecocompatibile, si contrasta il consumo di acqua ed energia dei processi di lavaggio e confezionamento, quindi si riduce la produzione di plastica e cartone per l’imballaggio.

8. Fagioli

I legumi sono ottimi fissatori di azoto che, dopo averlo catturato dall’atmosfera, lo convertono in ammoniaca, una sostanza chimica dalla quale dipendono le piante ed altri organismi. Insieme alle lenticchie, la soia e le arachidi sono in grado di fissare 285 Kg di azoto per ettaro piantato riducendo o eliminando il fabbisogno di fertilizzanti chimici e, di conseguenza, di anidride carbonica.

9. Pesce “povero”

Il Mediterraneo offre una vastissima scelta di oltre 500 specie di pesci, eppure ogni giorno solo su 100 Kg di pescato se ne trattengono in media solo 25 e il restante viene rigettato in mare perché non richiesto dal mercato. La maggior parte di questo pesce che viene scartato è il cosiddetto pesce “povero”. Non bisogna lasciarsi ingannare dal nome: il pesce povero non ha nulla da invidiare in termini di sapore alle specie ritenute più pregiate dalla ristorazione (come l’orata, il branzino, la pescatrice e il dentice) ed è anche più economico. Tipici esempi di pesci poveri sono l’alice, la sardina, lo sgombro e l’aguglia.

10. Ridurre gli sprechi

In Italia ogni anno vengono gettati nella spazzatura 12 miliardi di euro e 20 milioni di tonnellate di cibo ancora buono. Questo spreco ha delle ripercussioni negative sia sul piano economico che su quello ambientale. Molto spesso, infatti, questo cibo viene gettato nel cassonetto indifferenziato e quindi viene sottratto al ciclo di produzione di compost fertilizzante. Dunque sarebbe bene comprare solo il cibo che si è sicuri di poter consumare in giornata o al massimo il giorno successivo. Su suggerimento di Coldiretti, per evitare gli sprechi, si possono riutilizzare gli avanzi per cucinare, come il pane raffermo per preparare delle bruschette o della frutta avanzata per trasformarla in marmellata. Gli sprechi in cucina possono essere ridotti anche con un uso corretto dei fornelli. Prediligere pentole fatte con materiali ecologici (per esempio la pietra ollare), decidere di mettere a cuocere nel forno più teglie insieme, usare la pentola a pressione per le cotture lunghe, preferire una cottura più naturale come quella a vapore sono quattro dei tanti piccoli accorgimenti che si possono adottare per evitare gli sprechi di energia anche ai fornelli.