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La bieta: alleata durante la gravidanza

Nome

Bieta

Macro, micro e fitonutrienti

La bieta, da non confondere con la barbabietola, ha un apporto calorico molto basso (40 kcal per una porzione da 200 g) e un contenuto di acqua molto elevato (circa 94 g per 100g). Seppur in quantità poco rilevanti, la bieta contiene lipidi, proteine e carboidrati. Interessante, invece, è la presenza di minerali come il magnesio e il potassio, e di vitamine come la vitamina A e folati.

Cosa fanno di buono per noi

Come tutte le verdure, anche la bieta contribuisce a soddisfare la quota di fibre che ogni giorno dovremmo assicurarci per la salute del nostro organismo e, primo tra tutti, del nostro intestino. La particolarità della bieta, e che accomuna tutti i vegetali a foglia verde, è il buon contenuto di folati. Queste vitamine sono indispensabili per la sintesi proteica e per la formazione del DNA. I folati rivestono una particolare importanza durante la gravidanza, periodo nel quale sono indispensabili per il corretto sviluppo del feto. A tale riguardo, va detto che per le donne in età fertile che programmano una gravidanza è bene iniziare, sempre sotto parere medico, un’integrazione con acido folico che, unita ai folati provenienti dalla dieta, assicurano il giusto apporto a donna e bambino.
Particolare attenzione va posta in fase di cottura: è bene ricordare che i folati sono idrosolubili e quindi, se cotti in acqua, la cottura deve essere molto veloce per non disperderli nell’acqua di cottura. Sempre meglio optare per la cottura al vapore.

Curiosità

Una variante di bietola (o bieta) è quella “da coste”, caratterizzata da un cespo di foglie verde scuro e un picciolo bianco molto esteso sia in lunghezza che in larghezza. Le nervature che prendono forma proprio a partire dal picciolo sono quelle che chiamiamo “coste”.
L’altra varietà è quella da foglie/erbetta, che è invece più simile agli spinaci, sia dal punto di vista estetico che per quanto riguarda le modalità di preparazione.
Entrambe le varietà si coltivano in tutta Italia, soprattutto nel Lazio, Toscana, Liguria e Puglia, dove il clima è temperato.

*Articolo originale del 23/12/2011, aggiornato il 11/02/2022