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Inverno, mille sfumature di Friuli

In una terra di confine, crocevia di popoli e culture, anche l’inverno mostra le sue mille sfumature: in Friuli la stagione fredda invita ad allenare gli occhi a una bellezza più delicata, a volte ovattata sotto un manto di neve, spesso silenziosa, sempre emozionante.

A pensare al Friuli in inverno vengono subito alla mente le sue cime, uguali nella maestosità, diverse nei paesaggi che le abbracciano. Dalle Dolomiti friulane, patrimonio UNESCO, al Carso, attraverso le Alpi Carniche e le Giulie, queste montagne sono un paradiso imbiancato da scoprire non solo sugli sci. Calza “las cjaspas” (le ciaspole) e ripercorri le antiche mulattiere dell’Altopiano del Piancavallo, lasciando correre lo sguardo sull’orizzonte della pianura fino al mare Adriatico; monta in sella a una snow bike e pedala tra i pendii innevati attorno a Forni di Sopra, oppure goditi l’atmosfera fatata del bosco innevato attorno a Sappada a bordo di una carrozza trainata da cavalli. I 90 chilometri di aree sciabili restano comunque un sogno adrenalinico per tutti gli amanti delle discese, a cui si uniscono oltre 110 chilometri di anelli da fondo immersi in un paesaggio magico, alcuni percorribili anche sotto le stelle. A spiccare, le piste di frontiera del Tarvisio, stazione sciistica più grande della Regione, la cui storia resta indissolubilmente legata al borgo Lussari e al suo Santuario dei Tre Popoli, crocevia di fede del mondo latino, germanico e slavo.

La montagna racchiude in un abbraccio possente borghi che sono pacifici frammenti di un mondo lontano dal frastuono, dove ritrovare una dimensione intima, spesso trascurata. Illegio, con i suoi antichi mulini in pietra, ti culla nel suono dolce dell’acqua che ritmava la vita contadina del borgo; Sutrio, sulle sponde del fiume Bût, ti invita a perderti tra le sue stradine lastricate, ammirandone le tipiche case in pietra, dimora delle più apprezzate botteghe artigiane di intaglio e scultura di tutta la regione. Atmosfera arcana e immota è quella che puoi respirare a Erto e Casso, dichiarati monumento nazionale per la loro architettura di montagna al contempo semplice e straordinaria che, come gli alberi delle foreste che la incorniciano, si erge fiera alla ricerca del sole.

Nella quiete dell’inverno, il Friuli fa vedere un altro lato del suo carattere poliedrico, frutto dell’incontro di destini e di genti, orgoglioso di una ricchezza che sorprende a ogni passo.

Testi di Selene Cassetta – Blogger specializzata in turismo sostenibile