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Forse è meglio che mi faccia un brodino…

Dopo aver svelato, nella prima parte, che né il brodino di carne né il latte aiutano a guarire dalla gastrite, ora è arrivato il momento di fare chiarezza anche sul rapporto tra alcol e stomaco. 

L’alcol non esercita alcun ruolo di stimolo sulla secrezione gastrica. Questo non deve ovviamente suonare come un’incitazione a bere alcolici e va detto che esistono alcolici e alcolici. Se infatti i superalcolici sono da vietare a chi soffre di “gastrite” (ma più in generale da chi ha tutta una serie di problemi digestivi, tra i quali quelli che coinvolgono fegato e pancreas), esistono discrete evidenze che suggeriscono che un consumo limitato di vino rosso, non più di 2 bicchieri al giorno, e sempre durante i pasti, eserciti un effetto protettivo su varie patologie e non sia, in chi non è astemio, da vietare, nemmeno se c’è una storia di “gastrite”.

Caffè, tè e bevande che contengono caffeina sono in grado di stimolare la secrezione acida, ma nessuno ha mai dimostrato che un caffè, bevuto a stomaco pieno dopo il pasto o un’adeguata colazione, sia deleterio per lo stomaco. Per inciso tra l’altro il caffè all’italiana, ristretto, contiene molta meno caffeina del caffè all’americana, del quale si bevono quantità di gran lunga superiori e che, per la modalità di preparazione, estrae molta più caffeina dalla polvere di caffè. 

Anche il peperoncino non è infatti irritante per lo stomaco, se non a dosi eccessive, e la capsaicina, contenuta nel peperoncino ha addirittura un ruolo protettivo sulla mucosa (il rivestimento) dello stomaco e accelera il processo digestivo, fatti questo confermati da una solida evidenza scientifica. 

In conclusione, la dieta che si deve consigliare a chi soffre di gastrite è la stessa che va consigliata a chiunque: una dieta variata, con molta verdura e molta frutta, con cibi magri, cotti in modo ragionevole, conditi con olio extravergine di oliva di qualità, stando solo attenti a non esagerare con alcuni degli alimenti di cui si è discusso.