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Come il modello dell’artigiano può cambiarti la vita

Tutto ciò che di bello è presente in natura è spesso il risultato di un processo lento, difficoltoso e a volte doloroso. I diamanti più preziosi si formano nell’arco dei millenni nelle viscere della Terra, sottoposti a pressioni inimmaginabili. Un fisico scultoreo e ben definito è il frutto di micro lacerazioni delle fibre muscolari sottoposte a intensi allenamenti sportivi.

Ma pur bramando il bello, siamo abituati a ricercare ossessivamente le scorciatoie, le strade meno difficoltose, le pillole magiche che ci diano il risultato senza l’impegno. Questa contraddizione irrisolta è spesso la causa delle nostre frustrazioni. Lascia allora che ti racconti una storia. Una storia che parla di bellezza, di difficoltà e del prezzo del mancato impegno.

 

La storia della farfalla

Un giorno un contadino, riposandosi all’ombra dopo una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era completamente chiuso, a eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo a intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze. Il contadino osservò a lungo gli sforzi eroici dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse di uscire dal bozzolo, i progressi apparivano insignificanti. Così il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo. A questo punto accadde qualcosa di strano. La piccola farfalla, aiutata a uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto e imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: “attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni della nostra magnificenza”. Quando vediamo una farfalla librarsi leggera in aria è la bellezza dell’evento ad affascinarci, ma per rendere quell’evento possibile è necessario un processo fatto di fatica, muscoli e tempo. Ecco perché oltre ad apprezzare il singolo evento, puoi imparare anche a innamorarti del processo che lo ha reso possibile.

 

Evento vs. processo

Quando osserviamo dal vivo il quadro di un grande artista, ascoltiamo la composizione di un famoso musicista o assistiamo alle prodezze di un indomito sportivo, come per la farfalla colorata che svolazza tra i fiori, siamo colpiti dalla fragorosa bellezza di questi singoli eventi.

Ma dietro un dipinto che ci emoziona, un brano che ci porta alle lacrime e un gesto atletico che ci esalta, c’è quasi sempre un processo, ovvero un insieme di scelte, abitudini e azioni, portate avanti senza sosta per settimane, mesi e addirittura anni. La bellezza ci travolge in un istante, ma quella stessa bellezza è il frutto di interminabili ore di allenamento, pratica e studio.

Di questo siamo (forse) consapevoli eppure neghiamo questa semplice verità ogni singolo giorno.

La neghiamo quando scegliamo le facili distrazioni al duro lavoro.
La neghiamo quando scegliamo ciò che è goloso a ciò che è nutriente.
La neghiamo quando scegliamo di invidiare invece di imitare.
Non c’è bellezza senza impegno.
Non c’è evento senza processo.

Se vuoi che la tua vita sia colma di bellezza, in ogni suo spicchio, puoi imparare a innamorarti del processo che alla bellezza dà origine.

Questo significa imparare ad affrontare la vita con la mentalità di un artigiano, un artigiano che cura i dettagli, che presta la sua completa attenzione a poche attività davvero importanti, che trova godimento non solo nel frutto del suo lavoro, ma anche nel lavorio quotidiano.

Questo atteggiamento non è facile da sviluppare, soprattutto in un’epoca ossessionata dalla bellezza “fast food” e che sta dimenticando il sacrificio necessario. Coltivarlo nella nostra quotidianità però, può fare la differenza. Desidero allora salutarti con questo brano del filosofo russo Pavel Florensky: “Abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate con cura e precisione; che il vostro agire non abbia niente di impreciso o grossolano. Ricordatevi che nell’approssimazione si può perdere tutta la vita, mentre al contrario, nel compiere con precisione e al ritmo giusto anche le cose di secondaria importanza, si possono scoprire molti aspetti che in seguito potranno essere per voi fonte profondissima di un nuovo atto creativo”.

Che siano per te giornate piene di impegno e bellezza.