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Coltivare passione: la storia di Stefano Celadin

A chi è innamorato brillano gli occhi. Non servono parole per raccontare l’amore, la cura, la dedizione che la famiglia Celadin mette nel coltivare il radicchio variegato di Castelfranco, il prodotto di punta della loro azienda. Si legge tutto nello sguardo di Stefano, il figlio che dal 2010 ha preso in mano le redini dell’azienda.

Con l’euforia della novità e l’esperienza dell’osservazione, Stefano si fa guidare ogni giorno tra i suoi campi, tra le file di piantine tutte uguali, ma che uguali non sono. Prendilo tra le mani e guardalo con attenzione: dentro ogni cespo di radicchio, tra le sue sorprendenti screziature, ci troverai il racconto di mani che si mescolano alla terra per tirarne fuori un frutto unico, una vera e propria opera d’arte della natura.
“Non puoi capire le emozioni che provo quando alle 5 di mattina resto incantato di fronte ai colori dell’alba o con il fiato sospeso guardando i cuccioli di lepre che si abbeverano sotto la cascata d’acqua che irriga i campi”. No, noi che non facciamo i contadini non lo possiamo capire, ma possiamo un po’ rivivere il candido stupore  di Stefano nel biancore delle foglie croccanti del suo radicchio che, come una rosa rarissima, si schiude sulla nostra tavola.

Sono le combinazioni incredibili del destino, un incastro perfetto di incontri e situazioni, ad aver portato Stefano a dedicarsi anima e corpo all’azienda di famiglia, ampliando e rinnovando l’attività iniziata dal nonno e poi passata tra le mani sapienti di uno zio appassionato e innovatore. Tre generazioni unite dallo stesso desiderio di coltivare e produrre nel massimo rispetto della terra e del consumatore. Oggi l’azienda Celadin è una distesa di 48 ettari coltivati a radicchio, che arriva fresco ogni giorno sui banchi di frutta e verdura dei punti vendita Despar.

Da quando si faceva l’imbianchimento forzato sotto il tunnel, alla coltivazione di varietà che si sbiancano in campo, di strada ne è stata fatta tanta; un percorso di impegno e passione che ha portato a ottenere il riconoscimento IGP, marchio che ne salvaguardia l’origine geografica e ne certifica i metodi di produzione. Ma, chiacchierando con Stefano, viene da pensare che quello che rende speciale il variegato di Celadin sono i dettagli: le stesse mani che da anni lavorano il prodotto, in un’azienda che più che essere un’impresa è una grande famiglia.

Questa positiva energia sono certa che anche le piante la percepiscano. Di questa unicità se n’è accorto anche Despar che, nel 2012, non ha potuto fare a meno di notare la succulente bellezza del loro radicchio variegato tra i banchi del mercato centrale di Padova: una specie di colpo di fulmine, scattato per l’accuratezza dell’imballaggio e la perfezione del cespo, che presagivano un’altrettanta attenzione al sapore del prodotto. Da quel giorno, il resto è storia, la storia di un rapporto basato sull’onestà e la fiducia reciproca che guidano passo dopo passo le scelte aziendali in favore di una costante ricerca dell’eccellenza.

Di questi tempi è sempre più impegnativo dar vita a un radicchio variegato eccellente, che spicchi per il suo sapore delicatamente amaro, ma anche per la sua particolare bellezza: le stagioni sono cambiate, ciò che andava bene un tempo oggi non funziona più. Una produzione delicata, lunga e tecnicamente complessa che a ogni nuovo raccolto Stefano affronta come una piccola grande battaglia, tra una terra che scotta e un frutto che chiede gentilezza di cure. Una lotta pacifica che per Stefano diventa una sfida quotidiana a rinnovarsi e a rinnovare, per coltivare un prodotto che in ogni piatto sappia narrare la poesia di quel primo amore: l’amore di una famiglia per la sua terra, capace di donarci frutti sani e nutrienti, se solo sappiamo instaurare con lei un dialogo sincero di profondo rispetto.

* Testi di Selene Cassetta. Blogger specializzata in turismo sostenibile