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L’attesa del Natale è…

– Testi di Michela Caputo, autrice di libri per bambini e redattrice per Le Buone Abitudini 

Il periodo più magico dell’anno, finalmente, è alle porte. Lo aspettiamo da bambini e poi, crescendo, lo aspettiamo insieme ai bambini; per loro, innanzitutto, ma anche per noi stessi, poiché, in fondo, perfino da adulti abbiamo bisogno del Natale. Lo aspettiamo, tutti gli anni, e siamo talmente abituati a farlo che, ormai, proprio ce lo aspettiamo.

Poco importa se grandi o piccoli, tutti noi abbiamo delle aspettative per questo giorno: regali che vorremmo ricevere, addobbi che non possono mancare, pranzi o cene da organizzare, auguri da scambiare, persone da incontrare. In tutta questa pianificazione, però, cosa rimane dell’originaria attesa del Natale? Impegnati in una corsa contro il tempo, contiamo quanto manca all’arrivo, senza accorgerci che sempre più perdiamo lo stato d’animo di chi attende, ovvero il desiderio, la gioia e il piacere sincero di vivere una ricorrenza inestimabile, che va ben al di là di un solo fuggevole giorno di festa.

Ecco, allora, che forse vale la pena di fermarsi un momento per ritrovare l’esperienza dell’attesa e la bellezza di aspettare insieme. Per farlo, è essenziale ascoltare ciò che sentiamo ed esprimerlo, magari partendo proprio dalle famose parole “Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei…”.

L’ATTESA DEL NATALE È NOVITÀ

“Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei…
cambiare qualcosa”.

Il Natale inizia con l’Avvento e la sua atmosfera calda e luminosa continua fino all’Epifania. È un periodo di tradizioni, ritualità e consuetudini ma ciò non significa che tutto debba essere sempre uguale a se stesso. Il Natale è la festa della nascita ed è un invito a rinnovarsi e a trovare nuove prospettive. È la celebrazione della vita e della vitalità. L’attesa del Natale ti guida ad attivarti per cambiare qualcosa in te e attorno a te, con cura e dedizione. Un nuovo presepe, un albero e una ghirlanda diversi, un originale calendario dell’Avvento per i tuoi bambini, un viaggio mai fatto prima, un menu inaspettato: piccoli esercizi di cura e trasformazione per scegliere di non restare immobile solo per abitudine.

L’ATTESA DEL NATALE È MIGLIORAMENTO

“Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei…
dare il meglio di me”.

Perché a Natale e nelle celebrazioni metti il vestito della festa? Perché, tra doni e auguri, ti senti più “buono” anche tu? Elegante, lucente, gentile, mostri agli altri la parte migliore di te. Ecco il secondo invito dell’attesa: la possibilità di riflettere sui tuoi talenti, i tuoi doni e le tue qualità, per valorizzarli al meglio nella vita. Trova qualche momento per il tuo bene fisico e mentale; recupera rapporti che hai trascurato nel tempo; mostrati vicino a chi ne ha bisogno; scrivi una lettera con i tuoi buoni propositi e accompagna i più piccoli a fare lo stesso. Tutto ciò può aiutarti a riconoscere la parte più bella di te e del Natale.

L’ATTESA DEL NATALE È CONDIVISIONE

“Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei…
condividere con gli altri”.

L’attesa del Natale si realizza in questo: non restare solo, cerca la relazione e donati a chi ti sta vicino senza limiti, completo delle tue fragilità e dei tuoi pregi. Dedicati agli affetti, alla famiglia, e affidati a loro lasciando che ti mostrino e ti offrano allo stesso modo la propria individualità, l’affetto, i dubbi, le insicurezze, la comprensione, l’amore. E quando in dono ricevi l’amore, ecco, è arrivato il Natale.